Venerdì 13 ottobre 2017 si è svolto quello che ormai è diventato un appuntamento fisso, giunto questo anno alla quarta edizione: la visita tecnica a quello che resta degli impianti idroelettrici del Vajont che, questa volta, è stata abbinata alla visita tecnica della centrale di Soverzene.
La visita della diga del Vajont è stata introdotta dal responsabile dell’impianto – recentemente conferito da ENEL Produzione S.p.A. a ENEL Green Power S.p.A. – Dario Feltrin, nella sala delle conferenze della centrale di Soverzene. Dopo il saluto del nostro Presidente Maurizio Pozzato che ha introdotto i temi della giornata, Feltrin ha illustrato la storia e le caratteristiche tecniche della diga e del serbatoio, parte essenziale del complesso progetto di utilizzazione delle acque del bacino del Piave, concepito da Carlo Semenza negli anni '30.
E’ seguita la visita e quello che resta della diga e delle opere idroelettriche connesse, percorrendo le gallerie, il ponte tubo e le condotte, fino alla caverna che ospitava la centrale del Colomber; un percorso capace di suscitare, oltre all'interesse tecnico per queste ardite opere di ingegneria, anche la commozione per la memoria dei tragici fatti occorsi. Fatti che ancor oggi costituiscono un monito per tutti: tecnici e politici di allora, non seppero gestire una situazione la cui pericolosità era a tutti evidente.
E’ quindi seguito il tradizionale – in queste occasioni – pranzo di lavoro, che quest’anno ha avuto luogo presso la trattoria “il Gallo Cedrone”, ad Erto; questa occasione conviviale, come sempre, ha favorito lo scambio di idee e di esperienze tra i convenuti, in un'atmosfera rilassata ed amichevole.
Nel pomeriggio si è svolta la seconda visita tecnica alla centrale di Soverzene; intitolata ad Achille Gaggia, indimenticato pioniere dell’industria idroelettrica delle Tre Venezie e presidente della Società Adriatica di Elettricità (SADE). La centrale è il punto di arrivo della galleria lunga 25 km che parte dalla diga di Pieve di Cadore e che costituisce l’asse portante del complesso sistema di opere idrauliche interconnesse, che sfruttano i bacini dei torrenti Boite, Maè e dell’alto corso del Piave. La centrale, che è in caverna ed è raggiungibile percorrendo una galleria carrabile lunga oltre 500 m, è entrata in servizio nel 1954, con quattro gruppi di produzione da 60 MVA, mossi da turbine Francis.
Le opere sono abbellite da mosaici, stucchi e affreschi che testimoniano l’attenzione che i progettisti Mario Mainardis, Giuseppe Mingozzi e Carlo Semenza, riservarono al contesto architettonico. Particolare impressione ha destato la volta della sala macchine, affrescata dall’artista Walter Resentera: un’allegoria dell’uomo che, aiutato dalle scienze, domina le forze della natura.
Mettiamo a disposizione alcune schede del sistema idroelettrico e dell'impianto, una bibliografia di tipo tecnico e storico ed una recensione artistica degli affreschi della sala macchine della centrale di Soverzene: visualizza i documenti
Di seguito le foto della Visita al Vajont ed, a seguire quelle della Visita alla Centrale di Soverzene:
FOTO VAJONT
FOTO SOVERZENE
La visita della diga del Vajont è stata introdotta dal responsabile dell’impianto – recentemente conferito da ENEL Produzione S.p.A. a ENEL Green Power S.p.A. – Dario Feltrin, nella sala delle conferenze della centrale di Soverzene. Dopo il saluto del nostro Presidente Maurizio Pozzato che ha introdotto i temi della giornata, Feltrin ha illustrato la storia e le caratteristiche tecniche della diga e del serbatoio, parte essenziale del complesso progetto di utilizzazione delle acque del bacino del Piave, concepito da Carlo Semenza negli anni '30.
E’ seguita la visita e quello che resta della diga e delle opere idroelettriche connesse, percorrendo le gallerie, il ponte tubo e le condotte, fino alla caverna che ospitava la centrale del Colomber; un percorso capace di suscitare, oltre all'interesse tecnico per queste ardite opere di ingegneria, anche la commozione per la memoria dei tragici fatti occorsi. Fatti che ancor oggi costituiscono un monito per tutti: tecnici e politici di allora, non seppero gestire una situazione la cui pericolosità era a tutti evidente.
E’ quindi seguito il tradizionale – in queste occasioni – pranzo di lavoro, che quest’anno ha avuto luogo presso la trattoria “il Gallo Cedrone”, ad Erto; questa occasione conviviale, come sempre, ha favorito lo scambio di idee e di esperienze tra i convenuti, in un'atmosfera rilassata ed amichevole.
Nel pomeriggio si è svolta la seconda visita tecnica alla centrale di Soverzene; intitolata ad Achille Gaggia, indimenticato pioniere dell’industria idroelettrica delle Tre Venezie e presidente della Società Adriatica di Elettricità (SADE). La centrale è il punto di arrivo della galleria lunga 25 km che parte dalla diga di Pieve di Cadore e che costituisce l’asse portante del complesso sistema di opere idrauliche interconnesse, che sfruttano i bacini dei torrenti Boite, Maè e dell’alto corso del Piave. La centrale, che è in caverna ed è raggiungibile percorrendo una galleria carrabile lunga oltre 500 m, è entrata in servizio nel 1954, con quattro gruppi di produzione da 60 MVA, mossi da turbine Francis.
Le opere sono abbellite da mosaici, stucchi e affreschi che testimoniano l’attenzione che i progettisti Mario Mainardis, Giuseppe Mingozzi e Carlo Semenza, riservarono al contesto architettonico. Particolare impressione ha destato la volta della sala macchine, affrescata dall’artista Walter Resentera: un’allegoria dell’uomo che, aiutato dalle scienze, domina le forze della natura.
Mettiamo a disposizione alcune schede del sistema idroelettrico e dell'impianto, una bibliografia di tipo tecnico e storico ed una recensione artistica degli affreschi della sala macchine della centrale di Soverzene: visualizza i documenti
Di seguito le foto della Visita al Vajont ed, a seguire quelle della Visita alla Centrale di Soverzene:
FOTO VAJONT
FOTO SOVERZENE