L’area è situata nella zona centro-meridionale della laguna di Venezia, a ridosso della strada Romea. Ci ha accompagnati nella visita la guida Marco Boscolo Bachetto, che con grande competenza ci ha illustrato le caratteristiche idrauliche, naturalistiche e biologiche dell’area.
L’area comprende ampi specchi di acqua salmastra (i chiari), canneti, prati umidi, boschi igrofili e canali. Il paesaggio è quello tipico lagunare, con ampie distese di terre mescolate alle acque, argini, canali, prati, siepi e vegetazione. Dalla torre di avvistamento per l’avifauna è stato possibile ammirare l’ampio panorama, che sembra disperdersi all’infinito in un susseguirsi di terra e acque.
La valle è alimentata, attraverso delle paratoie, dalle acque del canale Novissimo, che scorre a fianco della Romea verso la laguna sud. All’interno della valle il deflusso delle acque avviene naturalmente, senza sollevamenti meccanici, attraverso i canali che portano alla laguna. Le acque hanno quindi diversi gradi di salinità. L’area è particolarmente importante dal punto di vista ornitologico: sono presenti oltre 250 specie di uccelli, tra cui il falco di palude, il cavaliere d’Italia, la sterna, il tarabuso, la nitticora, che nell’oasi si riproducono, svernano, o l’attraversano durante le migrazioni.
Anche dal punto di vista botanico l’oasi è di grande interesse, con oltre 400 specie floristiche.
Nell’oasi sono attualmente in corso i lavori del progetto europeo LIFE “Ripristino degli habitat prioritari Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior e Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae in siti Ramsar e Natura 2000”, finanziato dal Programma dell’Unione Europea per l’Ambiente e l’Azione per il Clima. Le attività di progetto mirano a vivificare un ambiente di straordinario interesse naturalistico. Le pressioni antropiche ed i cambiamenti del clima mettono a rischio la biodiversità specifica di questo ambiente e le azioni di tutela attiva sono necessarie per preservarla. È previsto il dragaggio di settori selezionati nella rete di canali esistente e l’installazione di nuove chiuse al fine di migliorare la qualità dell’acqua e permettere la regolazione dei livelli idrici per garantire le condizioni ottimali per la sosta e l’alimentazione degli uccelli durante l’inverno e il periodo migratorio.
È inoltre previsto il contenimento di alcune specie esotiche invasive (Robinia pseudoacacia) e del pesce siluro, specie alloctona introdotta nelle acque italiane dall’Europa dell’est, che si è introdotta anche nelle acque della Valle, alterandone gli equilibri ittici. Per la tutela dell’avifauna verranno inoltre realizzate delle zattere galleggianti per la nidificazione delle sterne.