Il giorno 9 febbraio 2024 il Collegio ha organizzato una visita tecnica all’impianto di trattamento dei rifiuti solidi urbani ECO+ECO a Porto Marghera (VE)
L’impianto è situato nella zona industriale di Porto Marghera; al nostro arrivo siamo stati accolti da dott. Massimo Zanutto, amministratore delegato di Eco+Eco, dall’ingegner Luca Stecca, responsabile tecnico dell’impianto, dall’ingegner Giulia Dal Corso, dell’ufficio qualità ambientale, e dall’ingegner Riccardo Michieletto, dell’ufficio manutenzione impianti e sicurezza.
Il dottor Zanutto ci ha illustrato le attività della Eco+Eco, società che fa parte del gruppo VERITAS, ed è controllata da VERITAS, società totalmente pubblica e tra le principali multiutilities italiane. Eco+Eco, nei due stabilimenti operativi, “Ricicla” e “Valorizza”, tratta il rifiuto urbano residuo e recupera le frazioni differenziate raccolte. L’oggetto della visita odierna è il sito “Valorizza”, che tratta il rifiuto urbano residuo proveniente dal territorio della Città Metropolitana di Venezia e gli scarti provenienti dalla selezione dei rifiuti urbani differenziati. I rifiuti provenienti dal centro storico di Venezia contengono anche la frazione umida.
Lo stabilimento è uno dei più importanti del Veneto, occupa una superfice di quasi 9,8 ettari, ed è strutturato su due linee di produzione di Combustibile Solido Secondario (CSS) e una linea di co-combustione per la produzione di energia elettrica da utilizzare all’interno del polo stesso o da cedere alla rete. Una seconda linea di co-combustione è attualmente in fase di costruzione, e ne è previsto il completamento entro il 2025.
L’impianto ha una potenzialità di 260.000 t/anno di rifiuti, ma tratta un quantitativo medio di circa 160.000 t/anno. Tenuto conto però delle zone turistiche del litorale, che vedono la popolazione aumentare sensibilmente durante la stagione balneare, nei mesi estivi i quantitativi di rifiuti trattati sono sensibilmente superiori.
I rifiuti, che arrivano sia via terra che via acqua, vengono raccolti nella fossa di arrivo e poi sottoposti a processo di triturazione primaria. Successivamente vengono sollevati con una benna e immessi nelle biocelle di fermentazione, costituite da box longitudinali delle dimensioni di 30 x 5 x 5 m, dove permangono circa una settimana con insufflazione d’aria, per provocare l’ossidazione della frazione organica. Questa trasformazione riduce la percentuale d’acqua e aumenta il potere calorifico dei rifiuti, che dopo alcuni trattamenti di affinamento per depurarli di inerti, metalli e plastiche, vengono inviati alla termovalorizzazione,
L’attuale linea di termovalorizzazione è costituita da un forno a griglia, con recupero di energia, ed ha una potenzialità di 34.000 t/anno.
In attesa del completamento della seconda linea di termovalorizzazione, una parte dei rifiuti in uscita dalle biocelle viene inviata a smaltimento all’estero.
Molto sofisticata è la linea di trattamento dei fumi, per i quali l’autorizzazione regionale ha imposto limiti particolarmente restrittivi. Dai monitoraggi eseguiti risulta che le polveri, gli NOx e NH3 sono sempre molto inferiori ai limiti stabiliti. Oltre alle analisi a camino, per controllare gli effetti delle emissioni sul territorio, sono state installate nelle aree circostanti l’impianto, alcune centraline di monitoraggio e campionatori passivi, grazie alle quali viene monitorata costantemente la qualità dell’aria.
Dopo l’ampia e dettagliata illustrazione, è seguita la visita alle principali sezioni dell’impianto, che è automatizzato e controllato costantemente da videocamere e sensori.
L’impianto è di grande complessità, e la visita si è rivelata molto interessante per i colleghi.
Al termine della Manifestazione il Presidente del Collegio Sandro Boato ha consegnato a titolo di ringraziamento al dott. Massimo Zanutto la speciale osella commemorativa in vetro del Collegio.
Un sentito ringraziamento va anche ai tecnici che con grande disponibilità ci hanno accolto, illustrato l’impianto e accompagnato durante la visita.