La Scuola Dalmata dei SS. Giorgio e Trifone, vulgo Scuola di San Giorgio degli Schiavoni, rappresenta una realtà unica nella storia della città di Venezia: è infatti un’associazione di cittadini di origini Dalmate, che da oltre cinque secoli ininterrottamente custodiscono dei capolavori senza tempo e tengono vive alcune tradizioni della madre-terra, sopravvissute alla stessa Serenissima. E’ interessante notare che, crollata la serenissima per mano di Napoleone, i confratelli riuscirono ad ottenere dal viceré Eugenio di Beauharnais il privilegio di mantenere la proprietà e la permanenza in situ delle opere d’arte che altrimenti sarebbero state confiscate e disperse; di conseguenza oggi possiamo ammirare uno degli interni i rinascimentali più importanti di Venezia, “com’era e dov’era”. Si veda la storia della scuola sul sito ufficiale.
La sala terrena, di pianta rettangolare e di non ampie dimensioni, fu ristrutturata verso la metà del XVI secolo, quando furono collocati i telèri di Vittore Carpaccio, prima presenti al piano superiore. La sala mostra un particolare soffitto a travature decorate e dispone, lungo le quattro pareti della sala, gli strepitosi capolavori del ciclo di pitture carpaccesche raffiguranti le storie dei santi Girolamo, Giorgio e Trifone, 1502-1507.
La sala al piano superiore, detta dell'Albergo e anch'essa di ridotte dimensioni, è caratterizzata da un soffitto ligneo con inserti pittorici di Andrea Vicentino opera di Bastian de Muran e dalla collocazione lungo le pareti di varie tele di scuola palmesca. Presenta un altare con i Santi protettori della Scuola e ai suoi lati due tavole dorate: San Girolamo e San Trifone (XV secolo).