Siamo stati accolti dall’ingegner Massimo Altieri, responsabile tecnico della Fondazione, che ci ha accompagnato durante la visita.
Dapprima l’ing. Altieri ha ricordato la storia della fondazione e del complesso monumentale situato nell’isola, nato come convento dei monaci benedettini, ai quali ancor oggi appartengono la chiesa, realizzata dal Palladio, e gli edifici attigui. Il complesso monumentale è stato oggetto di numerosi e notevoli rimaneggiamenti nel corso dei secoli, fino alla configurazione attuale. Il convento è stato oggetto di lavori soprattutto durante il periodo napoleonico, quando era stato completamente snaturato e utilizzato come luogo di depositi e magazzini. Nel Novecento con l’avvento del Conte Cini l’isola ha visto una rinascita, gli edifici sono stati oggetto di importanti restauri, dapprima negli anni Cinquanta, ad opera dell’ingegner Ferdinando Forlati, e da ultimo negli anni duemila, con interventi, tra l’altro, dell’architetto Michele de Lucchi.
La visita è cominciata attraverso i chiostri, per accedere al Cenacolo Palladiano. Realizzato dall’architetto vicentino alla fine del Cinquecento, ospitava il grande dipinto Le nozze di Cana di Paolo Veronese, che occupava l’intera parete di fondo della sala. Il dipinto fu trafugato da Napoleone, e ora si trova al museo del Louvre. Pochi anni fa, tuttavia, ne è stata realizzata una copia perfetta, ottenuta con tecnologie molto sofisticate, scannerizzando l’originale ad altissima risoluzione e stampando la riproduzione su tela supportata da pannelli metallici. La riproduzione, che ha quindi una fedeltà all’originale mai vista prima, è stata collocata nella sua antica posizione, restituendo al luogo il suo aspetto originale. Con il restauro di De Lucchi è stato riproposto il pavimento in legno e la boiserie alle pareti, declinata in forme semplici e lineari.
Salendo poi lo scalone monumentale del Longhena, abbiamo visitato la Biblioteca Antica, e quella Moderna, ricavata nell’antico dormitorio dei frati, denominato “Manica Lunga”, per la sua configurazione di lunghissimo corridoio sul quale si affacciavano le celle dei monaci. Con i lavori di restauro a cura di De Lucchi il lungo corridoio è stato trasformato in biblioteca, arredata con doppio ordine di scaffalature, per contenere le centinaia di migliaia di volumi della fondazione. La biblioteca è frequentata quotidianamente da studiosi di tutto il mondo, che possono usufruire di un patrimonio culturale e documentale inestimabile.
La visita è proseguita nei giardini dell’isola, dove c’è il Teatro Verde, anch’esso oggetto di lavori di pulitura e ripristino delle gradinate in pietra, tra le quali sono state ripiantate le siepi di ligustro, dotate ora di un sistema di irrigazione a goccia.
Abbiamo poi visto le Vatican Chapels, una serie di cappelle realizzate da architetti di grande fama, per il padiglione del Vaticano della Biennale architettura del 2018. L’esposizione ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, tanto che è stato deciso di conservare le cappelle stabilmente, rappresentando esse una testimonianza importante dell’architettura contemporanea.
La visita è proseguita con la visita all’Auditorium, ricavato nell’antico squero. L’opera, realizzata dagli architetti Fabrizio Cattaruzza e Francesco Millosevich nel 2016, è stata premiata con il Premio Torta per il restauro, e offre allo spettatore un’esperienza straordinaria, grazie alla grande vetrata che si apre dietro il palcoscenico offrendo una spettacolare visione della laguna.
Un sentito ringraziamento all’ingegner Massimo Altieri che con grande competenza e molta disponibilità ci ha illustrato tutta la vasta area monumentale.
Ha concluso la visita il pranzo sociale nelle sale del Club della Vela.
DI SEGUITO ALCUNE IMMAGINI DELLA VISITA