La mostra presenta un'importante raccolta di tele, provenienti da collezioni private e quindi non facilmente visibili al pubblico, dei pittori, principalmente toscani, definiti macchiaioli, attivi nella seconda metà dell’ottocento.
I più rappresentativi sono Giovanni Fattori, Telemaco Signorini e Silvestro Lega. Ma sono presenti anche quadri di altri artisti, come Giovanni Boldini, Adriano Cecioni, Odoardo Barrani, Raffaello Senesi, Vincenzo Cabianca. I temi rappresentati sono la natura, il lavoro nei campi con i buoi, i paesaggi maremmani, ma anche ritratti e scene delle battaglie risorgimentali, o di momenti che precedono o seguono le battaglie.
Il movimento nasce come reazione all’accademia, tenendosi anche in rapporto con i fermenti del risorgimento nazionale. Il movimento afferma che la teoria della macchia fa si che la visione delle forme sia creata dalla luce attraverso macchie di colore. Svincolato dai formalismi accademici, l’artista è libero di rappresentare con immediatezza quello che il suo occhio vede.
Di seguito alcune foto: