Di seguito una breve nota di Paolo Pistellato.
Le vicende dell’edifico iniziato nel ‘300, il suo aspetto attuale è raggiunto a metà ‘500 nell’ equilibrato nitore classicista della facciata dell’architetto Scarpagnino (lo stesso della Scuola di San Rocco terminata nello stesso periodo) e nel magnifico interno che la rende celebre nel mondo.
E’ l’unica chiesa veneziana segnata dalla presenza di un solo artista che le ha dato una tale emozionante unitarietà da farle assorbire senza stonature poche opere di altri pittori come Tiziano, Schiavone, Palma il Giovane e Bencovich.
Parliamo ovviamente del grandissimo Veronese che ha lavorato sia ad olio che ad affresco al soffitto e alle pareti del coro monastico sopraelevato della navata unica conclusa dalla pala d’altare ancora sua, e che poco prima aveva già decorato il soffitto della Sacrestia, le cui pareti offrono invece godibilissime opere di minori talvolta ancora anonimi ma tutti da scoprire o riscoprire.
Paolo veronese si legò così profondamente a questo luogo (cui poise mano appena dopo aver terminato i teleri di Palazzo Ducale) da desiderare esservi sepolto col fratello Benedetto.
Delle varie cappelle con relativi altari o monumenti funebri non parlerò in questa sede, né dello stupendo organo dipinto dallo stesso Paolo. Mi limito a ricordare il profondo nesso teologico fra Ester, eroina biblica dell’Antico Testamento protagonista delle tele a soffitto della navata (i cui colori ammalianti sono tornati a tersa trasparenza grazie al restauro di una decina d’anni fa) e Maria, di cui seguiamo le vicende dall’Annunciazione all’Incoronazione in cielo, passando per tutti i momenti salienti della sua vita; Ester, che libera il suo popolo ebraico dalle persecuzioni persiane, prefigura Maria, che dando alla luce il Bambino apre la strada alla liberazione dalla schiavitù del peccato originale.
Quanto al ciclo di San Sebastiano (cui la chiesa è dedicata assieme a Maria Assunta), esso è strettamente legato a Venezia e alle sue epidemie di peste, in occasione delle quali si invoca con particolare devozione la protezione del santo. Recentemente il progredire degli studi iconologici (sui significati spesso nascosti o dimenticati delle opere) ha rimesso in luce anche il tema della Fortuna imprevedibile, che il nostro retto e paziente agire dovrebbe trasformare in lungimirante Provvidenza.