- Autore: Arturo Pierobon,
- Relatore: Prof. Paolo Salandin.
- Considerazioni generali valutative:
La difesa di Venezia e della laguna dalle acque alte è stata organizzata secondo i seguenti criteri:
- Isolare idraulicamente la laguna dal mare mediante la chiusura delle bocche di porto con il sistema di paratoie mobili “MOSE” durante gli eventi di marea superiori a 110 cm sullo zero di Punta Salute (acque alte).
- Intervenire con difese “locali” nelle diverse insule del Centro Storico, per evitare gli allagamenti delle maree inferiori alla quota di 110 cm (acque medio-alte) mediante il sopralzo e l’isolamento idraulico dei suoli più depressi altimetricamente.
L’insula di S. Marco ha le quote più basse del Centro Storico veneziano, cominciando ad allagarsi con le maree di circa 70 cm sullo zero di Punta Salute.
L’ipotesi sviluppata dalla tesi consiste nell’impedire che l’insula S. Marco si allaghi con le acque medio-alte (comprese tra 70 e 110 cm), affidando al MOSE il compito di proteggere il Centro Storico e l’intera laguna dalle acque alte superiori a 110 cm.
Semplificando, l’ipotesi consiste nell’adeguare gran parte dell’insula similmente ad una vasca isolata idraulicamente dal contesto, impedendo che le acque medio-alte entrino sia per sormonto delle pavimentazioni perimetrali, opportunamente rialzate, sia per filtrazione e risalita attraverso i muri perimetrali, attentamente impermeabilizzati, e la rete di drenaggio (fognature bianche/nere) esistente, adeguatamente strutturata. Inoltre un sistema di raccolta e sollevamento meccanico manterrà in asciutto l’insula dalle acque piovane e dagli eventuali ingressi attraverso il sistema.
Il tema trattato è di rilevante attualità e concretezza tanto che, circa un anno fa, nell’ottobre 2020, la Commissione di Salvaguardia ha approvato il “Progetto definitivo degli interventi di salvaguardia dell’Insula S. Marco” presentato dal Provveditorato alle Opere Pubbliche – Consorzio Venezia Nuova, con la consulenza scientifica del Prof. Paolo Ruol, Relatore della tesi in argomento.
L’attualità dell’argomento è determinata anche dal fatto che, ancora un anno fa, è entrato in funzione, ancorché a titolo sperimentale, il sistema MOSE, rendendo impellente anche la risoluzione del problema delle acque medio-alte, a cominciare dall’insula S. Marco.
Infine va evidenziato che, pochi mesi or sono, l’IPCC ha pubblicato un aggiornamento del Rapporto sui Cambiamenti Climatici (AR6), evidenziando che entro la fine del secolo, con il previsto innalzamento del livello medio del mare stimato mediamente in 80 cm, ogni giorno dell’anno la marea allagherà Piazza S. Marco.
La sostenibilità dell’idea sviluppata dalla tesi è particolarmente evidenziata nell’esposizione delle problematiche sorte durante l’analisi del progetto. In particolare, le incertezze del buon funzionamento del sistema (intasamento dei cunicoli di drenaggio, ecc.) potranno essere superate mediante una sistematica manutenzione periodica ed efficace, a conferma che, anche in questo caso, la sola realizzazione di un progetto costituisce solamente l’inizio di un impegnativo percorso costituito dalla gestione dell’opera.
In base ai criteri di valutazione adottati dalla Commissione per la valutazione delle tesi, comprendenti la fattibilità e la qualità e metodologia, ad ognuno dei quali viene attribuito uno dei seguenti quattro livelli: mediocre, sufficiente, buono, ottimo, alla tesi di PIEROBON ARTURO: Salvaguardia dell’insula San Marco dagli allagamenti viene attribuito il giudizio di ottimo livello di fattibilità e ottimo livello di qualità e metodologia e viene riconosciuta l’attenzione particolare per il territorio della città metropolitana di Venezia.