La giornata è stata organizzata dalla sezione veneta dell’Associazione Idrotecnica Italiana, con il patrocinio del Collegio degli Ingegneri di Venezia.
Il programma era molto denso, articolato in tre sessioni, prevedeva interventi di autorevoli rappresentanti dei principali attori degli aspetti idraulici sul territorio: la Regione, l’ISPRA, l’Autorità di Bacino Alpi Orientali, l’ANCI, l’Università di Padova e i Consorzi di Bonifica.
Il prof. Vincenzo Bixio, presidente della sezione veneta dell’Associazione, ha illustrato le motivazioni della giornata e i temi trattati.
La prima sessione, presieduta dalla direttrice del Genio Civile di Padova Sarah Costantini, era dedicata agli strumenti di pianificazione, e comprendeva l’interessante relazione del vicepresidente del Collegio Marco Baldin, che ha focalizzato l’intervento sulle fonti di produzione energetica: le fonti idroelettriche sono penalizzate dalle sempre più frequenti crisi idriche e dalle riduzione dei prelievi per il rispetto del deflusso ecologico, e sarà necessario, tenuto conto della crisi climatica e delle necessità di eliminare gradualmente le centrali a carbone e gas, accelerare sull’uso delle fonti rinnovabili, e in particolare del fotovoltaico.
La seconda sessione, presieduta dal Presidente del Collegio Ingegneri di Venezia Sandro Boato, voleva approfondire il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni. Il Veneto è stato toccato da pesanti eventi alluvionali in numerose occasioni, a cominciare dall’alluvione nel Polesine del 1951 e dall’evento del 1966, rimasto scolpito nella memoria collettiva per i disastri provocati a Firenze e per l’alta marea a Venezia, che toccò un valore massimo che non è stato mai più raggiunto. In quell’occasione vaste aree del territorio veneto furono allagate, con danni gravissimi. Dopo quell’evento una commissione di esperti propose una serie di interventi per evitare che simili calamità potessero ripetersi, ma solo poche opere sono poi state realizzate, per cui il nostro è tuttora un territorio a rischio, come dimostrano le inondazioni che hanno colpito Vicenza e vasti territori del padovano nel 2010. Il Piano di gestione del rischio alluvioni dovrebbe prevenire i rischi di nuovi eventi calamitosi, e di questo hanno parlato i rappresentanti dell’Autorità di Bacini Alpi Orientali e della Regione del Veneto, mentre il rappresentante dell’ANCI ha espresso le difficoltà operative dei sindaci.
La terza sessione, presieduta dall’ing. Italo Saccardo, dell’Associazione Idrotecnica, ha preso in esame il Piano di Gestione delle Acque, valutando quanto realizzato finora, il tema del deflusso ecologico oltre a un focus sulla laguna di Venezia.
La giornata è stata molto partecipata e ha riscontrato un grande interesse da parte degli intervenuti.
DI SEGUITO SI POSSONO VEDERE E SCARICARE ALCUNE PRESENTAZIONI
La Presentazione introduttiva del Prof. Vincenzo Bixio
La Presentazione dell'Ing. Maurizio Ferla - ISPRA
La Presentazione dell'Ing. Marco Baldin - Collegio Ingegneri Venezia
La Presentazione dell'Ing. Francesco Baruffi - Associazione Idrotecnica Italiana
La Presentazione dell'Ing. Michele Ferri - Autorità di bacino distrettuale Alpi orientali
La Presentazione dell'Ing Massimo Cavazzana - ANCI Veneto
La Presentazione dell'Ing. Andrea Braidot - Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali
La Presentazione dell'Ing. Paolo Battagion - Consorzio di Bonifica Piave
La Presentazione dell'Ing. Antonio Rusconi - Associazione Idrotecnica Italiana