APRI il programma del Convegno
APRI la Registrazione integrale del convegno.
Il Convegno è stato trasmesso in diretta streaming in 16 sedi degli Ordini Ingegneri in vari territori italiani per un totale di oltre 500 Ingegneri accreditati che vanno a sommarsi ai 250 presenti all'Ateneo Veneto. Un particolare ringraziamento al Chairman del Convegno Paolo Possamai, Direttore La Nuova Venezia.
“Il MoSE è un’opera molto complessa, unica al mondo: nessuno ha mai fatto delle chiusure di braccia di mare o lagune con installazioni sommerse come si è fatto qui a Venezia. Siamo in una città unica al mondo che richiede soluzioni tecniche assolutamente uniche – ha dichiarato Mariano Carraro, Presidente dell’Ordine Ingegneri di Venezia -. È un’opera che costa oltre 5 miliardi e mezzo e che costerà ulteriormente per la sua manutenzione, ma è straordinaria rispetto a qualunque altra opera di tipo analogo che è stata fatta nel mondo. I problemi ci sono e il convegno di oggi ne ha messo in rilievo alcuni. L’opera è ultimata al 93% e sarebbe un errore non completarla. Confidiamo nel fatto che chi l’ha progettata abbia tenuto conto di tutti gli aspetti posti in rilievo oggi e cerchiamo di difendere questa città meravigliosa”.
“Ci si è presentata un’occasione unica, dopo un silenzio assordante durato anni. A livello tecnico non c’è mai stata una comunicazione come quella di oggi. Siamo riusciti a portare a questo convegno eccellenze in tutti i sensi. Abbiamo avuto un confronto necessario, mai visto prima, grazie a conoscenze, persone autorevoli e personalità dotate di effettivo potere decisionale – ha affermato il Presidente del Collegio Ingegneri Venezia, Maurizio Pozzato -. Noi ingegneri siamo le persone dedicate alla soluzione dei problemi, in questo senso penso che la giornata di oggi sia molto importante per arrivare a qualcosa di concreto”.
“Si auspica che il MoSE sia completato, senza entrare nei particolari e nei tecnicismi, valutando esclusivamente l’aspetto di convenienza. Se ci saranno dei problemi le professionalità e le competenze tecniche ci sono e si saprà far fronte a ogni possibile criticità trovando un’opportuna soluzione – ha dichiarato Pasqualino Boschetto Presidente della Federazione Ordini Ingegneri del Veneto -. Riteniamo comunque irrinunciabile il completamento dell’opera, per poter mettere in funzione il MoSE, monitorandolo in modo da riuscire a capire sui fatti e non sulle previsioni”.
APRI le dichiarazioni dei Presidenti di CNI, FOIV, ORDINE e Collegio
Quello che è emerso dal convegno è che la scelta ambientalista di progettare un’opera sommersa per minimizzare l’impatto visivo sul delicato ambiente lagunare ha condizionato e reso complesse le scelte tecnico progettuali che non potevano fare riferimento a esperienze analoghe sviluppatesi nel mondo, comportando di conseguenza anche costi aggiuntivi sia nel corso della realizzazione che nella sua successiva gestione e manutenzione.
La capacità progettuale dell’ingegneria e quella realizzativa dell’imprenditoria italiane, riconosciute in tutti gli ambienti scientifici competenti, offre ampie garanzie che il raggiungimento del difficile obiettivo possa essere raggiunto e che il sistema di chiusura temporanea delle bocche di porto funzioni e garantisca la sopravvivenza di Venezia sempre più minacciata dalla evoluzione dei cambiamenti climatici che interessano il nostro pianeta.
L’ultimazione dell’opera, secondo la comunità degli ingegneri, non ammette più ritardi, ripensamenti e incertezze decisionali continuando nelle scia delle polemiche. Si rende necessario invece individuare un soggetto gestore del sistema e che venga definita e posta in essere quanto prima una cabina di regia che coinvolga tutti gli Enti interessati e che definisca la metodologia e le regole atte a consentire la chiusura temporanea delle bocche di porto, assicurando tempestività decisionale ed operatività.